BENVENUTI NEL SITO ISTITUZIONALE DEL 

Comune di Castel di Lucio

Nel sito troverete tutte le informazioni che riguardano il comune, dalla storia ai personaggi illustri, dalle manifestazioni alle previsioni del tempo, dalle tradizioni alle ultime vicende riportate nel giornalino "Il Castelluzzo".

Vi auguriamo una buona navigazione!



Castel di Lucio vanta un patrimonio enogastronomico e culturale di lunga tradizione,
scopri quali sono i migliori luoghi da visitare e dove mangiare e dormire.
 

 

 


 

AVVISO

Si porta a conoscenza dei cittadini che presso il Comune di Castel di Lucio è possibile procedere alla sottoscrizione
dei moduli per la raccolta firme di una proposta di legge di iniziativa popolare, annunciate sulla G.U. n. 302 del 29.12.2023,
avente ad oggetto: "DIRITTO ALLA VITA, REDDITO DI MATERNITÀ, SOSTEGNO Al SOFFERENTI";
Tutti gli interessati alla sottoscrizione, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità,
possono recarsi presso l'Ufficio Elettorale del Comune.

La raccolta firma si concluderà il giorno 30.06.2024.

 


 

LO STATO C'È: CHI CHIEDE NON RESTA SOLO

 

 



 

AVVISO

con la presente comunicazione desideriamo informarVi che i seguenti indirizzi email verranno a breve disattivati:

areacontabile.cdl@postacertificata.org 
anagrafe.casteldilucio@postacertificata.org 
elettorale.casteldilucio@postacertificata.org 
areatecnica.cdl@postacertificata.org 
amministrativo.casteldilucio@postacertificata.org 
comunecasteldilucio@postacertificata.org 


PER COMUNICARE CON L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE E/O PER L'INVIO DI ATTI UFFICIALI
E' DISPONIBILE IL SEGUENTE INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA (PEC).

protocollocasteldilucio@pec.it 

Notizie


SI RENDE NOTO CHE ALL'LBO PRETORIO DEL COMUNE E' PUBBLICATA L'ORDINANZA SINDACALE N. 31 DEL 30...

ELEZIONE DEI MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEO SPETTANTIALL'ITALIA DELL' 8 E 9 GIUGNO 2024. VOTO...

ELEZIONE DEI MEMBRI DEL PARLAMENTO EUROPEOSPETTANTI ALL'ITALIADI SABATO 8 E DOMENICA 9 GIUGNO...

SI PORTA A CONOSCENZA CHE E' PUBBLICATO ALL'ALBO ON LINE DEL COMUNE E DELL'UNIONE COSTA ALESINA  IL BANDO...

AVVISOINTERVENTI ANTIPARASSITARIA E ASSISTENZA ZOOIATRICA - ANNO 2024 SI INFORMANOI SIGNORI...

Si porta a conoscenza dei cittadini che presso il Comune di Castel diLucio è possibile procedere...

SI COMUNICA CHE A PARTIRE DA LUNEDI' 08 APRILE 2024 PER IL RINNOVO DELLE ESENZIONI TICKET E'...

IL SINDACO   RENDE NOTO AI PROPRIETARIDI CANI DI PROVVEDERE A RIMUOVEREIMMEDIATAMENTE GLI...

panoramica"All'estremo di una poetica ed amena convalle, sormontata dalla catena dei monti Sori, prolungandosi all'occidente insino all'antica Tusa, ad a tramontana sul picco ov'è Motta d'Affermo, sorge un colle quasi tutto formato, come scheletro, da una formidabile antica fortezza, dando all'irto colle il fantastico ideale di un grazioso panorama. Ad oriente gli sta a bieco la nuda e deserta montagna del Campanito, e verso mezzogiorno si presenta gigante l'oscuro e tetro bosco Spataro e Giumenta, e la quasi parallela schiena dei Sori, che prolungandosi da una parte e dall'altra insino alla costa marittima settentrionale dell'isola, ove par che si stanno come a sentinella della pittoresca convalle, Tusa e Motta d'Affermo. Quel colle porta il nome di Castel di Lucio! Bello invero è il sito, e, malgrado che il suo orizzonte è circoscritto dei monti Sori, pure presenta varietà tali da rapire l'intelletto alla poesia."
Questa poetica descrizione di Francesco Nicotra del 1907 nel suo "Dizionario illustrato dei Comuni di Sicilia", dà l'idea di come ci si senta quando si arriva a Castel di Lucio.

 



Percorrendo le strette viuzze del paese, si giunge fino alla sommità sovrastata dalla torre di ciò che rimane dell'antico Castello normanno. Da qui, il paese sembra raccogliersi nello spazio di uno sguardo: le due alture di Cartel di Lucio si fronteggiano per confluire là dove la Chiesa Madre mitiga le asperità geologiche e umane.

La vista è mozzafiato, spaziando da i monti Nebrodi, verdi lussureggianti fin sulle cime, fino al filar Tirreno. Nonostante ci si trovi a soli 780 metri sul livello del mare, si ha la sensazione di stare in cima al mondo.

 



centauriumRicco di bellezze paesaggistiche e immerso nel pieno rispetto ambientale (il comune è inserito nel parco eolico, di recentissima costruzione), offre suggestivi panorami e moltissime possibilità di passeggiate in mezzo alla natura.
I boschi, le valli, i torrenti e tutto quello che circonda il paese fanno si che il viandante perda la concezione del tempo e si fermi per ore a guardare, camminare, a respirare quell'aria che, a secondo delle stagioni, cambiando il suo profumo, infonde sensazioni sempre diverse. Il cinguettio degli uccelli, il belare delle pecore, il gracidare delle rane sono la cornice a quello che è uno dei posti più incantevoli che la natura possa offrire.

 

 

 

 

Passeggiate consigliate...

Mappa sentieri

Bosco San Giovanni / Montagna

Si raggiunge da una deviazione della Strada Provinciale 176 in direzione Pettineo. Dopo circa 2 chilometri dal paese l'indicazione segna una strada secondaria in salita che porta in un'area attrezzata gestita dal Corpo Forestale. Prima di raggiungerla si attraversa un territorio ricco di pascoli e antiche masserie lungo una strada non asfaltata.

Sentiero calvario

Proseguendo la via Durante, alle spalle del Convento dei frati Minori, si raggiunse la vecchia strada che collegava Castel di Lucio a San Mauro Castelverde. Dopo qualche chilometro si raggiunge un altopiano. detto "Calvario". che rappresenta una terrazza naturale che guarda la Sicilia dal Mar Tirreno, ai Nebrodi alle Madonie.

Sentiero Spirito Santo

Si tratta di un itinerario che unisce due elementi che, nelle località di montagna,; spesso si completano a vicenda: il sacro e la natura. Percorrendo la vecchia strada di collegamento che univa Castel di Lucio a Mistretta si raggiunge la chiesetta dello Spirito Santo. tipico esempio di architettura rurale. Poco più in là si può raggiungere il Fiume Tusa, dove troviamo oltre a un ambiente naturale incontaminato i resti dell'antico ponte di Mistretta e di un vecchio mulino ad acqua.

Monte Grillo

Conosciuto in dialetto castelluccese come "Timpa d'ariddu", è il punto più alto di tutto il territorio. è raggiungibile dalla strada per Mistretta e una volta in cima si può ammirare uno spettacolo unico in tutta la Sicilia: da qui, infatti, è possibile scorgere ben 24 paesi delle provincie di Messina, Enna. Palermo e Catania

Assieme all'agricoltura e alla zootecnia, anche le tradizioni artigiane di Castel di Lucio risalgono alla notte dei tempi.
Intaglio pietra

La tessitura, l'arte di incidere la pietra per farne portali e fontane e la forgia del ferro, fanno parte delle attività più antiche praticate dai castelluccesi e che si tramandano ancora.
I castelluccesi hanno saputo mantenere vivo l'interesse per quelle attività che in passato facevano parte del loro vivere quotidiano e che adesso sono opportunità di sviluppo locale.
L'artigianato castelluccese si basa principalmente su due attività: la lavorazione della pietra e la tessitura.
L'arte di intagliare la pietra e trasformarla in vere e proprie opere d'arte è ancora molto praticata anche dalle giovane generazioni che ne hanno riscoperto il piacere non solo estetico.
Della maestria di questi artigiani parlano le tante "chiavi" degli archi delle porte delle abitazioni del paese, antiche e recenti, che mostrano l'emblema delle famiglie o sono puramente decorative.

 

 

 


Lavorazione tessileLe donne, tramandano invece l'arte della tessitura, del ricamo e dell'uncinetto, espressioni della creatività e laboriosità dell'universo femminile di Castel di Lucio.

Lavorazione ferroUn terzo ramo di attività artigianale è la forgia del ferro, che si materializza nelle splendide balconate che si possono ammirare nelle abitazioni del paese. Abilità che viene esercitata in officine in cui i fabbri usano ancora fuoco, incudine e martello per realizzare le proprie opere.
La bottega del fabbro, un tempo, era una piccola officina, dove si costruivano gli utensili di ferro necessari nei campi di lavoro o da utilizzare nelle attività domestiche.
Ogni bottega, chiamata forgia aveva i suoi clienti fissi che forniva per tutto l'anno.
Ai tempi in cui i registri cartacei non esistevano, veniva utilizzato un singolare modo per annotare i pagamenti, che avvenivano una volta l'anno nel mese di agosto: si utilizzava un pezzo di ferula, veniva tagliata in due in modo sempre diverso e veniva segnata una tacca per ogni prestazione eseguita. Ad agosto il fabbro passava dalla casa del creditore con il suo mezzo legno, controllava che combaciasse con l'altro mezzo del cliente e conteggiava il lavoro.

Lavorazione paniere Lavorazione campana


Oltre a questo anticamente al fabbro ci si rivolgeva per le malattie degli animali; essi infatti, venivano considerati come dei veterinari che tramandavano i loro sapere di generazione in generazione.
Altre lavorazioni tradizionali ancora eseguite a mano, sono le creazione di corde, di campane per gli animali da pascolo, i panieri e i "furlizzi", sgabelli ottenuti dalla la ferula communis, pianta tipica della Sicilia.

 

 Il ricamo

RicamoQuello della tessitura, così come il ricamo, in passato erano considerate forme di lavoro domestico femminile volto soprattutto alla preparazione della "dote" per il matrimonio.
Dalle mani esperte delle donne venivano fuori, oltre a coperte, tappeti, lenzuola e altri elementi indispensabili da portare al marito, anche gli abiti di lana per tutta la famiglia e le sacche da utilizzare sui muli.
Fino a una quarantina di anni fa, nelle campagne castelluccesi veniva coltivato il lino, abbondantemente utilizzato per la creazione di veri capolavori di tessitura.
Malgrado oggi non esistano più artigiani che costruiscono telai, molte donne e ragazze sanno come trasformare fili grezzi in stoffe pregiatissime e uniche, anche con l'ausilio dei vecchi telai.

 

 

 

Fasi della tessitura

Per incannare si usa a nimula (l'arcolaio), su cui vengono collocate le matasse di cotone, e u murgaturi su cui si infilano i criscenti. Con mano esperta viene fatto girare u murgaturi nel murtarieddu.


Attrezzi per tessituraPer l'orditura si mettono dodici criscienti in fila nel cannalaru, si prende il capo di ognuno di essi e si fa passare in ciascuno dei dodici buchi della manuzza; ad ogni tre metri si "segna a canna", cioè si fa un segnale con l'erba macinata che vale come unità di misura.
Si possono ordire fino a venti "canne". La lunghezza è data dal numero di "canne", la larghezza dal numero di viaggi.
Finito di ordire, l'opra (il lavoro realizzato) si mette 'na truscia (un grande lenzuolo) e si fa una treccia per evitare che tutto si aggrovigli.

Torna su